Innovazione, iniziata la rincorsa 4.0
L’INDUSTRIA toscana è ancora troppo poco 4.0. E allora, anche alla luce di un recente studio che ne ha fotografato il ritardo, associazioni di categoria e Regione hanno siglato ieri un Protocollo d’intesa.
L’INDUSTRIA toscana è ancora troppo poco 4.0. E allora, anche alla luce di un recente studio che ne ha fotografato il ritardo, associazioni di categoria e Regione hanno siglato ieri un Protocollo d’intesa.
MIGLIORARE capacità di innovazione, i business model, le conoscenze e le competenze chiave delle imprese più vitali. E’ lanima del progetto ‘Tex4IM – Textile Clusters for Industrial Modernization’, coordinata da NTT-Next Technology Tecnotessile, finanziato dal programma europeo Cosme, che mira a creare una partnership duratura per dare impulso alla competitività industriale e agli investimenti del settore Tessile e Abbigliamento europeo
È partita ufficialmente la nuova piattaforma europea denominata ‘Tex4IM – Textile Clusters for Industrial Modernization’, coordinata da NTT-Next Technology Tecnotessile, organismo di ricerca pratese iscritto all’albo del MIUR e gestore del Distretto Tecnologico della Moda OTIR 2020 – Tuscany Fashion Cluster.
VOUCHER digitali per la connettività, 2mila nuovi cantieri nel 2019 per la banda ultralarga, una task force per evitare di perdere finanziamenti pubblici. E poi, una forte dose di innovazione, con progetti per la blockchain e l’intelligenza artificiale.
MATTIA FANTINATI, veronese, classe 1975, ingegnere, sottosegretario alla Funzione Pubblica, eletto con il M5S alla Camera, non ha dubbi: «La digitalizzazione è una grande occasione che può portare benefici per oltre 35 miliardi al bilancio dello Stato».
PIÙ CHE un miracolo, è un sogno (per ora). L’ennesimo fallimento di un Paese che ha smesso da tempo di investire su se stesso. E dire è che, negli ultimi vent’anni, non c’è stato un solo presidente del Consiglio che non abbia avuto il digitale ‘nel cuore’, da Berlusconi a Monti, da Letta a Renzi. Fino al ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha paragonato le nuove autostrade a fibra ottica a quelle di cemento, simbolo dell’Italia del boom economico.
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